SALUKI
Levriero persiano
il cane più antico del mondo
Un miraggio nel deserto, una creatura dalle frange alate come un piumaggio, un angelo bianco simile ad una nuvola che volteggia tra cielo e sabbia: il Saluki, il cane più antico del mondo di cui si abbiano testimonianze certe. Occhi allungati, resi più intensi dalla pigmentazione nera, un kajal regalatogli da madre natura per rendere il suo sguardo sognante assolutamente irresistibile. Una indole selvaggia di grande cacciatore, difficile per una preda sfuggirli. In altri momenti creatura affettuosa e dolcissima che esprime tutta la sua gioia di vivere in fantastiche corse, salti incredibili come voli, giochi sfrenati insieme ai suoi simili. Dono di Allah, tenuto in grande considerazione nei millenni. lo stesso Tutankhamen ne aveva due bianchi per la caccia. La sua figura e’ accostata da sempre alle popolazioni nomadi asiatiche, nordafricane ed al mondo degli sceicchi di cui nei secoli e’ sempre stato il più’ fedele compagno. Anche il famoso pittore Canaletto non rimase immune al fascino del Saluki, ne ritrasse alcuni nei suoi dipinti raffiguranti le navi dei mercanti orientali che approdavano a Venezia.
A Firenze Cosimo I dei Medici aveva come sigillo un Saluki inciso nel suo anello, ora conservato al Museo del Bargello.
Patrizio ed io selezioniamo con passione ed amore quasi esclusivamente Saluki particolor, bianco, crema Queste tonalità rendono divino il suo fascino irresistibile. Ammirare Saluki bianchi correre sulla sabbia lungo il mare, giocare con le onde o nel verde dei prati crea un cromatismo assolutamente meraviglioso quasi irreale. Nella notte sono fantasmi fluttuanti, spiriti benigni che si muovono nel più assoluto silenzio. In gruppo sono perdutamente magici come l’eco di una antichissima poesia tramandata dal vento del deserto.
Francesca Zampini
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